L'Intelligenza Artificiale per recuperare l'arte rubata: le indagini digitali dei Carabinieri

Il sistema SWOADS utilizza un algoritmo per individuare e confrontare reperti messi in vendita sul web o mostrati sui social con quelli presenti nella banca dati dei beni illecitamente sottratti: 7 milioni di opere censite

L'Intelligenza Artificiale svolge un ruolo decisivo anche nelle indagini dei cosiddetti carabinieri dell'arte. Nella caserma La Marmora di Roma, dove ha sede il reparto operativo del comando Tutela Patrimonio Culturale, accanto alle metodologie di indagine tradizionali, è da qualche mese comparso un nuovo strumento tecnologico denominato “Stolen Works Of Art Detection System” (S.W.O.A.D.S.). Il programma elabora la ricerca nel web e sui social networks, senza soluzione di continuità, di opere d'arte trafugate e le confronta con quelle conservate nella “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, che costituisce il più grande archivio al mondo di beni d’arte rubati, con informazioni su oltre 7 milioni di oggetti censiti, di cui 1.315.00 da recuperare. Si tratta dunque di un algoritmo di AI in grado di confrontare alla velocità di un bit le milioni di fotografie presenti nel dataset dell'Arma con le immagini rinvenute online. 

Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale è un reparto specializzato dell’Arma dei Carabinieri che svolge compiti concernenti la sicurezza e la salvaguardia del patrimonio culturale nazionale

 attraverso la prevenzione e la repressione delle violazioni alla legislazione di tutela dei beni culturali e paesaggistici. Il reparto è stato fondato nel 1969, e da allora ha guadagnato una fama internazionale, tanto che i suoi ufficiali sono spesso impegnati in conferenze e lezioni in giro per il mondo.    

Secondo l’ultimo rapporto sull’attività svolta nel 2023, diffuso dal TPC, sono stati recuperati 105.474 mila beni d’arte dal valore stimato di oltre 264 milioni di euro. Il nuovo canale d'indagine, basato interamente sulle nuove tecnologie digitali, che si preannuncia promettente e che già comincia a portare risultati importanti. Attivo dallo scorso novembre, come ci spiega il responsabile del progetto, il maggiore Salvatore Rapicavoli, ha consentito ad oggi il recupero di 50 opere d'arte sottratte negli anni passati e recentemente riapparse nelle bacheche digitali di antiquari e case d'asta.