Uomo e intelligenza artificiale: siamo ancora noi i protagonisti? Le riflessioni sul futuro di Luca Josi

Cosa dovrà fare il lavoratore per resistere alla supremazia delle macchine? Adattarsi o distinguersi attraverso le materie umanistiche?

Che fine fa la creatività dell’essere umano, l’inventiva di chi si occupa di comunicazione, se l’arte viene assistita da strumenti meccanici? Se l'intelligenza artificiale può generare testi, immagini e musica che competono con le opere umane, quale valore rimane per la creatività umana nel contesto della narrazione di storie, siano esse pubblicità o racconti giornalistici?

Per sopravvivere, il lavoratore del futuro dovrà adattarsi sempre di più a una simbiosi con le macchine, ad esempio studiando come scrivere i prompt (i comandi), oppure distinguersi totalmente, ad esempio attraverso lo studio delle materie umanistiche e della filosofia?

In questa intervista ne parliamo con Luca Josi, esperto di comunicazione ed imprenditore.

Josi è stato segretario del Movimento Giovanile Socialista dal 1991 al 1994 e negli stessi anni è stato membro della direzione del PSI (Partito socialista italiano). Ha diretto dal 2016 al 2021 la comunicazione del gruppo Telecom. Per Fondazione TIM ha curato il progetto di recupero del Mausoleo di Augusto che ha avuto come primo ospite, nel suo Metaverso, Mark Zuckerberg e il cui sito è stato premiato con il Leone di Cannes. Nel 2007 ha dato vita al Patto Generazionale nel quale sottoscrivere l'impegno a lasciare o non accettare ruoli di leadership istituzionale una volta raggiunti i 60 anni. Un modo per agevolare l’ingresso di nuovi talenti nel mondo del lavoro e della politica.

 

 


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