"La valle oscura": vivere e morire nella Silicon Valley
Da tempo ormai la Silicon Valley è al centro delle attenzioni, spesso ossessive, di opinione pubblica, intellettuali, politici e semplici curiosi.
Da tempo ormai la Silicon Valley è al centro delle attenzioni, spesso ossessive, di opinione pubblica, intellettuali, politici e semplici curiosi.
Lo diceva Galileo, la scienza procede per tentativi ed errori. E questi sono utili perché ci portano alla verità.
Sull’Italia permane un pregiudizio sulla sua capacità di produrre grandi risultati in ambito scientifico.
Paolo Giordano smentisce l'Ecclesiaste: politica e antipolitica coesistono.
Il dialogo tra scienza e cultura umanistica non può prescindere, nei giorni che viviamo, da una riflessione sulla dolorosa pandemia che ci ha travolti e che, ancora una volta, ha messo l’umanità alla prova, stravolgendo aspetti profondi della vita di ciascuno.
Intelligenza artificiale, smart cities, “superapp” come WeChat, questi sono gli strumenti che la Cina sta usando per scrivere il suo – e il nostro – futuro.
Antonio Pennacchi, benché si definisca un “semi-analfabeta digitale”, è un uomo sospeso tra le epoche: da ex operaio a turno notturno in una fabbrica di cavi a isole invita a rivolgere lo sguardo alla conquista dei pianeti resa possibile dalla rivoluzione scientifica contemporanea.
Per secoli, forse fino all’Ottocento, chi voleva consumare cultura doveva, di solito, spostarsi, muoversi, uscire di casa.
Filosofie postumane: varietà di approcci oltre l'umanesimo, includendo transumanesimo e metaumanesimo. Distinzione critica e impatto tecnologico.
“Ex” cancella una storia, la svilisce, sembra che te vergogni. “Dopo” è cosa così lontana da sembrare non appartenerti più.
Cessata l’emergenza la vitalità riprenderà i propri spazi; l’Italia riprenderà a produrre, a costruire, a inventare, a insegnare.
A parlare è Roberto Vacca - ingegnere, matematico e divulgatore scientifico.
Da bambino lessi un breve racconto di fantascienza in cui si parlava di un sistema solare molto lontano, intrappolato in una perpetua guerra tra pianeti.
Le parole di Gianni De Gennaro, Presidente di Leonardo e Presidente Onorario della Fondazione Leonardo - Civiltà delle Macchine.
Il cellulare è il vero totem tecnologico della nostra epoca.
Gli spot sulla nuova rete internet sono il manifesto dell'ideologia tecnocratica: la fantascienza è già scienza.
La forma nuova della volontà di potenza agisce in un inedito scenario binario: quello dell’e-commerce e quello dell’intelligenza artificiale.
Racconto poco di me. Tuttavia la storia del mio rapporto con “Civiltà delle Macchine” voglio proprio raccontarla.
La Giulietta Spider, icona italiana, conquista Parigi con il suo fascino.
È grandioso vedere come un uomo possa vincere le sfide che si pone di fronte: un bravo incondizionato a Franky Zapata!
"La nuova Civiltà delle Macchine si inoltrerà nei terreni difficili della ricerca e del dialogo interculturale, avendo alle spalle non un mecenate ma una impresa radicata in questo Paese”
La “Civiltà delle macchine” fondata da Leonardo Sinisgalli nel 1953, e da lui diretta sino al 1958, per 31 numeri, costituisce ancora oggi un modello non superato di rivista delle “due culture”
Il progressivo superamento di una concezione elitaria della scienza ha favorito lo sviluppo tecnologico e in particolare della robotica
Nel 1953 usciva il primo numero di “Civiltà delle macchine”, progetto editoriale di Finmeccanica che l’allora direttore generale Giuseppe Luraghi decise di affidare a un poeta, saggista e critico d’arte, Leonardo Sinisgalli