WeChina l'avvenire che ci attende. Intervista a Simone Pieranni
Intelligenza artificiale, smart cities, “superapp” come WeChat, questi sono gli strumenti che la Cina sta usando per scrivere il suo – e il nostro – futuro.
Intelligenza artificiale, smart cities, “superapp” come WeChat, questi sono gli strumenti che la Cina sta usando per scrivere il suo – e il nostro – futuro.
Antonio Pennacchi, benché si definisca un “semi-analfabeta digitale”, è un uomo sospeso tra le epoche: da ex operaio a turno notturno in una fabbrica di cavi a isole invita a rivolgere lo sguardo alla conquista dei pianeti resa possibile dalla rivoluzione scientifica contemporanea.
Per secoli, forse fino all’Ottocento, chi voleva consumare cultura doveva, di solito, spostarsi, muoversi, uscire di casa.
Filosofie postumane: varietà di approcci oltre l'umanesimo, includendo transumanesimo e metaumanesimo. Distinzione critica e impatto tecnologico.
“Ex” cancella una storia, la svilisce, sembra che te vergogni. “Dopo” è cosa così lontana da sembrare non appartenerti più.
Cessata l’emergenza la vitalità riprenderà i propri spazi; l’Italia riprenderà a produrre, a costruire, a inventare, a insegnare.
A parlare è Roberto Vacca - ingegnere, matematico e divulgatore scientifico.
Da bambino lessi un breve racconto di fantascienza in cui si parlava di un sistema solare molto lontano, intrappolato in una perpetua guerra tra pianeti.
Le parole di Gianni De Gennaro, Presidente di Leonardo e Presidente Onorario della Fondazione Leonardo - Civiltà delle Macchine.
Il cellulare è il vero totem tecnologico della nostra epoca.
Gli spot sulla nuova rete internet sono il manifesto dell'ideologia tecnocratica: la fantascienza è già scienza.
La Giulietta Spider, icona italiana, conquista Parigi con il suo fascino.
Racconto poco di me. Tuttavia la storia del mio rapporto con “Civiltà delle Macchine” voglio proprio raccontarla.
La forma nuova della volontà di potenza agisce in un inedito scenario binario: quello dell’e-commerce e quello dell’intelligenza artificiale.
È grandioso vedere come un uomo possa vincere le sfide che si pone di fronte: un bravo incondizionato a Franky Zapata!
"La nuova Civiltà delle Macchine si inoltrerà nei terreni difficili della ricerca e del dialogo interculturale, avendo alle spalle non un mecenate ma una impresa radicata in questo Paese”
La “Civiltà delle macchine” fondata da Leonardo Sinisgalli nel 1953, e da lui diretta sino al 1958, per 31 numeri, costituisce ancora oggi un modello non superato di rivista delle “due culture”
Il progressivo superamento di una concezione elitaria della scienza ha favorito lo sviluppo tecnologico e in particolare della robotica
Nel 1953 usciva il primo numero di “Civiltà delle macchine”, progetto editoriale di Finmeccanica che l’allora direttore generale Giuseppe Luraghi decise di affidare a un poeta, saggista e critico d’arte, Leonardo Sinisgalli