La nostra felice pazzia
"La nuova Civiltà delle Macchine si inoltrerà nei terreni difficili della ricerca e del dialogo interculturale, avendo alle spalle non un mecenate ma una impresa radicata in questo Paese”
"La nuova Civiltà delle Macchine si inoltrerà nei terreni difficili della ricerca e del dialogo interculturale, avendo alle spalle non un mecenate ma una impresa radicata in questo Paese”
La “Civiltà delle macchine” fondata da Leonardo Sinisgalli nel 1953, e da lui diretta sino al 1958, per 31 numeri, costituisce ancora oggi un modello non superato di rivista delle “due culture”
Il progressivo superamento di una concezione elitaria della scienza ha favorito lo sviluppo tecnologico e in particolare della robotica
Nel 1953 usciva il primo numero di “Civiltà delle macchine”, progetto editoriale di Finmeccanica che l’allora direttore generale Giuseppe Luraghi decise di affidare a un poeta, saggista e critico d’arte, Leonardo Sinisgalli